Progetti

Uno Mattina Caffè | Fiori di Loto

Fiori di Loto

Tredici autori per una voce, ed un grande marchio di conduzione, il Premio Lunezia. Tutti insieme per sostenere, ad un anno dalla tragedia, le popolazioni alluvionate. Alberto Fortis, Mogol, Mario Lavezzi, Bungaro, Max Manfredi, Roberta Di Lorenzo, Roberto Sironi, Andrea Sisti, Marco Ongaro, Daniele Babbini con Leonardo Rosi e Paolo Talanca con Piji hanno voluto donare un loro brano (perlopiù inedito) a Loredana D’Anghera, per il cd “Fiori di Loto”, prodotto dal Lunezia, il cui ricavato andrà devoluto alle terre ferite il 25 ottobre del 2011 ed in particolare alla popolazione del territorio comunale di Aulla, sede storica ed originaria del Premio.

Il festival ogni anno, dal 1996 premia il valor musical letterario delle canzoni ed ha avuto tra i suoi ospiti personaggi del calibro di Mango, Fabrizio De André, Ivano Fossati, Luciano Ligabue, Vasco Rossi, Claudio Baglioni, Laura Pausini, Vinicio Capossela, Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Premiata Forneria Marconi, Tiziano Ferro e Andrea Bocelli. “Abbiamo voluto, in questo modo" – spiega Stefano de Martino, patron del Lunezia – "dimostrare il nostro affetto e la nostra riconoscenza verso coloro che ci hanno ospitato per tanti anni. Un segno tangibile di solidarietà da parte nostra e degli artisti italiani. L’arte deve servire anche a questo, a dare forza ad un progetto di rinascita. Da qui il titolo dell’album, “Fior di Loto”, una straordinaria bellezza botanica che nasce dal fango”.


“In realtà, quando c’è stata l’alluvione – spiega Loredana d’Anghera - il cd era già in fase di realizzazione. Dopo il disastro mi è sembrato dovuto e naturale usare il mio lavoro per aiutare quelle popolazioni. Così è nato questo progetto”. In questi giorni è partita la rotazione radiofonica del brano “Dimmi”, inedito di Alberto Fortis che ha anche voluto duettare con Loredana D’Anghera, cantante di esperienza e vocal coach. Di lei il critico musicale Dario Salvatori scrive: “Colpisce la vocalità educata, ma soprattutto la timbrica, a tratti desueta, totalmente a disposizione dei temi”. 


fiori di loto 

Palabrescia
Loredana D'Anghera | Fiori di Loto
CD FIORI DI LOTO

Il CD “Fiori di Loto” è distribuito da Incipit Records By Egea Music

59 Minuti

59 Minuti

Il progetto musicale " 59 minuti " nasce da un'idea di Stefano De Martino e Loredana D'Anghera.
La proposta è una fusione senza pause di hit italiane di tutti i tempi, con passaggi anche nella classica di Bach e Mozart.
Una fusion appunto di 59 minuti esatti, scanditi da un countdown digitale.
Lo spettacolo è interpretato da due referenziati professionisti : il pianista Pape Gurioli e la cantante Loredana D'Anghera.
Il video di presentazione, pone l'accento sul concetto di scomposizione e ricomposizione della musica, sulla ricerca e la sintesi per creare qualcosa di nuovo e diverso.
Visto anche il ricorrere del 150° anniversario dell'Unità d'Italia vuol' essere anche un omaggio alla nostra nazione, nata appunto dalla scomposizione di realtà "regionali" che hanno assunto una nuova forma: l'Italia unita. Non a caso i due elementi chiave di questo video, concepito come una sorta di cortometraggio in musica, sono il mare e il pianoforte: simboli del tricolore. Il video è stato realizzato e prodotto da Domino Produzioni Musicali e presentato in anteprima al Festival del Cinema "Agave di Cristallo 2011".

Image Description

TIME MACHINE

Massimiliano Damerini
TIME MACHINE
da un’idea di Loredana D’Anghera
Testo di Vittorio Caratozzolo
Prima esecuzione assoluta: Lunedi 30 Aprile 2012 ore 21
Auditorium S.Carlo - Albenga (SV)
voce: Loredana D'Anghera - Al pianoforte: Massimiliano Damerini
Un nuovo progetto compositivo 

Intervista su RAI 3

Time Machine nasce nella primavera del 2011 da una collaborazione tra la cantante Loredana D'Anghera e il pianista-compositore Massimiliano Damerini.

Loredana D'Anghera, cantante jazz che viene dal classico, desiderava collaborare con un compositore che ne mettesse in evidenza la doppia tecnica vocale, attraverso uno o più brani di stile diverso e contrastante. L'idea innovativa di Time Machine è l'esperimento di un estremo virtuosismo non solo vocale (passare da un'epoca, uno stile, un genere musicale all'altro) ma anche compositivo (è un esempio estremamente elaborato di "falso d'autore"), e librettistico (il "falso d'autore" riguarda anche la scelta dei testi).

Massimiliano Damerini ha "inventato" un percorso (assolutamente non cronologico) nel quale gli interpreti passano, senza soluzione di continuità, da un falso d'autore all'altro.

Per la realizzazione di questa impresa occorreva un "librettista operistico" con la cultura necessaria per imitare i vari stili nelle loro proprie lingue. Vittorio Caratozzolo, che nella vita è un insegnante di lettere, è un vero e proprio letterato con la passione per il falso d'autore.

Live Time Machine con Quartetto d'Archi

Tra i suoi lavori più significativi spicca un Processo a Don Giovanni (Guida, Napoli, 2009), che mescola insieme i più famosi "Don Giovanni" letterari, ma soprattutto destruttura e ricostruisce in un plot processuale la trama e le voci dell'opera mozartiana. Per Time Machine Caratozzolo ha elaborato (in sette lingue) questo percorso drammaturgico: la protagonista, offesa per il mancato appuntamento con il suo "amato" (il pianista), si sfoga irosamente con un recitar cantando alla Monteverdi su un testo finto Ariosto,

e poi in un'aria mozartiana. Persa la speranza, diventa Mina con una canzone che potrebbe essere di Lucio Battisti. La sua passione si riaccende poi grazie a un passaggio ironico quasi come la "Sequenza per voce femminile" di Luciano Berio. La pace armoniosa ritorna, siamo in piena Cantata profana di Bach.
Altro notevole shock, e ci ritroviamo a Buenos Aires: il clavicembalo di Bach diventa il bandoneon di Piazzolla, dando luogo a un un tango violento cantato da un'immaginaria Milva. Dall'Argentina assolata ci trasferiamo d'incanto a Parigi. Pochi accordi raffinati, e siamo a Debussy. Da Parigi a Hollywood dove una sorta di Henry Mancini propone un Love Song, poi a San Pietroburgo dove incontriamo un eventuale Rachmaninov sulla cui musica si declama l'eternità delle anime innamorate, poi a Rio, con una sussurrata Bossa Nova. Ora l'amore diviene idealizzato e sublimato con una musica vicina a Mahler e il testo di un possibile Nietzsche.

Ma tutti questi jet lag musicali e letterari fanno impazzire completamente la cantante, che nel delirio mescola insieme tutti i frammenti, in un melting-pot della follia. Il pianista tenta di starle al passo, ma arranca e arriva sempre con leggero ritardo... Infine la citazione del falso Mahler riporta tutto sulla retta via.
Il finale è costruito a sorpresa e i due trovano la sintonia su un travolgente Valzer: dopo Mahler restiamo a Vienna, ma nella Vienna di Johann Strauss.

Time Machine ha una durata di 47 minuti. 

Double Face


Double Face

Nel 2013 Loredana D'Anghera ebbe l'idea di un concerto diviso a metà tra il classico e la canzone d'autore, progetto equamente diviso tra interpreti e autori.

L'ambiguità dell'uso del canto, tra voce "impostata" per il repertotio classico, e voce amplificata per il repertorio leggero, era già stata sperimentata nel 2011 con il lavoro Time Machine, prima collaborazione tra Damerini compositore-interprete e Loredana D'Anghera. In quel caso i testi (curati da Vittorio Caratozzolo) e le musiche costituivano un enorme "falso d'autore", copiando in maniera inequivocabile i grandi del passato, come Mozart, Bach, Debussy, ma anche Da Ponte, Verlaine, Nietsche, così come Piazzolla, Jobim o Bacharach.

In questo caso Double Face riguarda tutti e tre i protagonisti dello spettacolo. Loredana è cantante doppia: classica e leggera, ma è anche doppia in quanto oltre a cantare è autrice delle poesie musicate. I due pianisti invece interpretano se stessi: Damerini classico e Pozza jazz, avendo composto entrambi sui medesimi testi, ma con intendimenti musicali ovviamente diversi.

La serata viene dunque suddivisa in due parti: la prima classica e la seconda leggera, mentre i pianisti suonano metà serata, nella parte e nel ruolo di loro competenza.

Alla fine del concerto, compare un bis già annunciato in programma. Si tratta di Partiam partiam, un brano per voce femminile e pianoforte a quattro mani scritto appositamente per questo progetto, qualche mese prima dell' inaspettata scomparsa, dal "creatore" della musica totale, della musica cioè libera da schemi e vincoli, colui che in qualche modo è il padre "spirituale" di questo progetto: Giorgio Gaslini.

Double Face

Voce e testi: Loredana D'Anghera
Musiche composte ed eseguite da Massimiliano Damerini e Andrea Pozza
da un'idea di Loredana D'Anghera

Recensione "Double Face"

Nel lavoro della D'Anghera si coglie la ricerca di un linguaggio in grado di mettere d'accordo e in comunicazione mondi apparentemente lontani : la musica di derivazione classica e il territorio jazz. Un risultato che, come indica lo stesso titolo dell'album, ci mette di fronte alla possibilità di uno sdoppiamento virtuoso- A fare da trait d'union la sua voce con i pianisti Andrea Pozza e Massimiliano Damerini.
Enzo Gentile (critico musicale)


Parole Senza Musica

(C. Rizioli - S. Solieri - G. Curreri)

Nascono da sole come il sale in mare,
come l'erba in campagna come un fiore in città
volano nell'aria da una bocca all'altra
come un raffreddore che ti passerà
sono parole senza musica,son come banchi senza cattedra
oppure un verbo in matematica , come un disegno a mano libera
restano in silenzio quando tu sei triste,
le puoi colorare coi pensieri tuoi
si fanno sentire quando sei arrabbiato
gli puoi dare il peso che decidi tu
sono parole senza musica ,sono giornate malinconiche
come un paesaggio che non merita o come un cielo senza l' aquila
le trovi al mercato in mezzo alle persone
tra chi compra e vende e chi passerà
puoi sentirle in bici quando sei da solo
o dentro a una casa piena di allegria
sono parole senza musica ,sono indirizzi senza numero
oppure sogni che si spengono ,o emozioni che non cambiano
sono parole senza musica ,son come il pane senza lievito
oppure sedie senza un tavolo ,o come al mare se pioviggina
sono parole senza musica ,e se ci fosse la tua musica
sarebbe tutto un po' piu' semplice, anche se il semplice non basta mai...
Le mie parole e la tua musica, sono momenti che pretendono
come i bambini che ti guardano, e mentre guardano ti parlano...


Credits

Produzione artistica: Gaetano Curreri, Fabrizio Foschini
Arrangiamento e realizzazione: Fabrizio Foschini
Registrato presso: FAB HOME STUDIO (Faenza)
Mixato e martirizzato da Pietro Benini al TOP STUDIO (Savio di Ravenna)
Foto: Lato A Paolo Zavanella / Lato B Moris Dallini
Leitmotiv del PREMIO LUNEZIA

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Il Salvavoce

“Il Salvavoce” di Loredana D’Anghera, docente di canto e Direttrice Artistica del Premio Lunezia Nuove Proposte.

“Il Salvavoce” nasce per supportare le difficoltà iniziali della gestione delle voce e per arrivare, con esercizi di base, ad una autonomia professionale.

Salvaguardare la voce è il primo obiettivo di questo manuale e quindi di ogni professionista, e ancor più per il neofita del canto che non conosce il proprio strumento.

“Il Salvavoce” è un manuale semplice, con punti chiave strategici da consultare prima di andare in scena.

Recensione "Il Salvavoce"

[...] L'autrice ha lavorato in una dimensione musicale brillante, se ne avverte il controllo, l'affascinante opera di sistematizzazione delle nozioni. [...] ma lei ha puntato all'essenza delle cose, a ragionamenti induttivi, a una risoluzione sillogistica che certamente la premierà. [...]
Dario Salvatori (critico musicale)


Rivisitazione di Colonne Sonore famose in chiave Jazz, Funky, Dance ...

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